Movistar, tempo di bilanci e riflessioni sul futuro per Unzue: “Sento che la mia fine si avvicina sempre di più”
Con la fine della stagione 2021, anche per il Movistar Team è tempo di fare bilanci e pensare al futuro. Il team manager della formazione spagnola Eusebio Unzué è stato raggiunto in questi giorni dai giornalisti di Diario de Navarra, ai quali ha concesso una lunga intervista in cui ha riflettuto su quelli che sono stati gli ultimi due anni della sua squadra e quali possono essere le prospettive future. Con la sua decennale esperienza nel ciclismo, lo spagnolo si è espresso anche su come il ciclismo sta cambiano e su quale potrà essere il suo futuro: presto, infatti, anche per lui potrebbe arrivare il momento di lasciare e andare in pensione.
“Sono sempre ottimista – ha dichiarato il classe 1955 – Con quello che abbiamo più quello che ci arriva, spero che possiamo fare un anno un migliore del 2021 perché i giovani che abbiamo stanno maturando e facendo esperienza. Sono ragazzi con qualità che prima o poi riusciranno a mostrare, ne sono convinto. Ma la cosa più importante di cui abbiamo bisogno è tranquillità dalla pandemia”.
L’iberico ha comunque sottolineato come sia difficile competere con formazioni che hanno un budget maggiore del proprio: “Il livello di budget è importante, è ciò che fa la differenza, come in ogni cosa. […] Noi possiamo desiderare certi corridori, o qualcuno vorrebbe venire con noi, ma non possiamo. Dobbiamo spendere quello che abbiamo e ci sono certi corridori che per noi sono inaccessibili”.
Unzué si è lasciato poi andare anche ad una riflessione sui tanti giovani talenti che il ciclismo moderno sta mettendo in evidenza: “Pogacar, Van der Poel, Van Aert, Bernal, Evenepoel…incarnano tutti il modello del campione prematuro, ragazzi che hanno delle qualità così grandi all’età di vent’anni. Da ventenni sono già pronti per aspirare e vincere grandi corse. […] Questa non è una cosa che possono fare tutti. […] Bisogna anche vedere se riusciranno a durare nel tempo o se arriveranno prima al loro declino”.
Per la prossima stagione, il sessantunenne ha l’idee abbastanza chiare sui corridori su cui fare affidamento: “Il 2021 ha confermato che Enric Mas è un uomo da tre settimane; sarà difficili vincere, ma è importante sapere che abbiamo una carta da giocarci per lottare per il podio. Dobbiamo anche vedere come procederà il declino di Alejandro Valverde: nel 2021 è tornato a vincere ed è stato con i migliori, quindi vuole correre ancora un anno”.
Il tempo, però, non passa solo per il murciano e, quindi, anche l’esperto team manager sta iniziando a pensare al ritiro: “Al momento sono molto contento e mi sento bene, ma sono consapevole che la mia fine è sempre più vicina e che prima o poi arriverà perché nessuno è eterno. Lavoro, quindi, affinché questo team abbia continuità nel tempo e rimanga sempre una squadra spagnola nel WorldTour”.
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